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Bracchitta Sandro
Sandro Bracchitta, classe 1966, originario di Ragusa, è un incisore e un artista nel senso più pieno del termine.
Nato con il dono prezioso del talento, nel tempo ha saputo mettere a frutto tutte le esperienze vissute acquisendo un'unicità che lo rende riconoscibile ma, al tempo stesso,di volta in volta riesce nel tentativo di creare stupore rispetto ad opere che contengono segni che si ripetono ma che possono assumere significati e interpretazioni diverse. Essi cambiano come cambia e si evolve la vita, e l'artista fa di conseguenza, anche se esistono dei capisaldi su cui si fonda la sua ricerca.
Bracchitta dimostra la sua indole sin dall'infanzia, e ha la libertà di poterla esprimere al massimo della sua potenza.
Il suo percorso di formazione comincia all'Istituto d'Arte di Comiso e procede all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha l'opportunità di studiare pittura e di avvicinarsi al mondo dell'incisione. L'ambiente fiorentino è da secoli un campo su cui si incontrano e si confrontano artisti di ogni genere e provenienza e questo alimenta il talento e le capacità di Sandro.
Nel 1990 si laurea e poco dopo accede, grazie a una borsa di studio, alla scuola di specializzazione grafica “Il Bisonte” dove in seguito diventerà assistente del maestro Domenico Viggiano. Da questo momento in poi comincia un'intensa vita professionale costituita da innumerevoli partecipazioni a manifestazioni nazionali e internazionali, e arricchita da molti riconoscimenti per la sua attività di incisore.
La prima importante presenza è nel 1994 alla Triennale Mondiale di Incisione di Charmelières (Francia), seguita dalla partecipazione per ben due volte alla Biennale di Grafica di Lubiana, e alla Triennale di Incisione di Cracovia. Gli anni novanta si chiudono con una esperienza presso l’atelier del Castello di Wolfsburg in Germania, dove viene invitato a produrre opere che costituiranno un primo corpus dove sono già evidenti gli spunti e i temi ricorrenti della sua identità estetica. Seguono la partecipazione alla IV Biennale Internazionale di Sapporo (Giappone) e al Salone di Ex Libris a Pechino nella Repubblica Popolare Cinese, e l'assegnazione del premio “Giovani Incisori Italiani” ricevuto presso il Museo d'Arte Contemporanea Villa Croce di Genova.
Queste prime ma significative esperienze portano a maturazione la ricerca stilistica e cromatica di Sandro, dirigendolo verso una personalizzazione del mezzo incisorio e contravvenendo al tradizionale uso del bianco e nero.
Il ritorno in Sicilia coincide con l'inizio del suo percorso come professore della Cattedra di Incisione, inizialmente pendolare, presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce, poi Catanzaro, Sassari e Reggio Calabria. Successivamente ottiene il trasferimento a Palermo dove tutt'ora insegna. Gli anni duemila proseguono con altre partecipazioni a manifestazioni di settore e con l'allestimento di numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Un significato speciale è ricoperto dalla mostra Craved Miracles (2012) in cui l'identità di artista a tutto tondo si esprime attraverso opere pittoriche, e installazioni in cui l'utilizzo di materiali quali il piombo, l'acciaio e il ferro in dialogo con la foglia oro e il velluto investono di nuova luce i simboli che troviamo come costanti nelle sue incisioni.
Bracchitta viene anche coinvolto in varie esposizioni del Gruppo di Scicli, mantenendo inalterato il suo stile e la sua personalità. In particolare instaura una relazione di stima con Piero Guccione, che nasce da una comune identità culturale e si consolida nel rispetto delle reciproche diversità interpretative. L'interesse per le sue opere si è concretizzato negli anni con l'inclusione in molte collezioni private, come nel caso della finlandese Muotka, e in quelle di importanti istituzioni museali quali gli Uffizi di Firenze (all'interno del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe), che conserva l'opera Contenitori Ciclici vincitrice del premio “Giuseppe Maestri”assegnato in occasione della prima Biennale organizzata dal Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo. Copie di quest'ultima sono conservate presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Calcografia Nazionale, il Museo della Grafica di Pisa,e la Pinacoteca di Bologna.
Un'ulteriore prova della sua capacità di poter toccare la sensibilità di fruitori appartenenti a culture molto distanti da quella locale ed europea in generale, è il crescente apprezzamento da parte di critici e artisti asiatici, in particolare cinesi e giapponesi. Ne è conseguito, già nel 2001, dopo la partecipazione alla International Print Triennial di Kanagawe, l'inserimento di una delle sue incisioni all'interno della collezione del National Museum of Modern Art di Tokio, e poi nel 2016, un invito come artist-in-residence (della durata di due mesi) presso la Guanlan Original Printmaking Base in Cina, un rinomato istituto che si occupa della produzione e diffusione di opere grafiche di artisti nazionali e internazionali. Anche in questo caso, il risultato di questa interessante e stimolante esperienza è la presenza di una delle sue incisioni nella collezione permanente del China Printmaking Museum di Guanlan.