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Bellandi Luca
Luca Bellandi, pittore livornese classe 1962, è uno degli artisti più interessanti del panorama artistico contemporaneo.
Alcune sue opere sono in importanti collezioni pubbliche e private. La sua formazione artistica è squisitamente toscana: frequenta l’istituto d’arte a Pisa e nel 1985 si laurea presso l’Accademia d’Arte di Firenze. Da lì inizia un percorso artistico che lo vede confrontarsi su più fronti, pittura, scenografia, grafica, design, fotografia.
Ma Bellandi conferma la sua passione primaria per la pittura e, dopo un inizio dove i classici della pittura diventano fulcro portante del lavoro, si immerge completamente in una visione contemporanea e personale dello stesso che lo porta a un’attività espositiva di rilievo tra Europa, Stati Uniti, Australia.
Con grande soddisfazione ha collezionato consensi di pubblico e critica con tutte le sue mostre nazionali ed internazionali. Fra le più importanti citiamo la personale al MUMI Museo Michetti di Francavilla nel 2007.
Nel 1994 è nominato direttore artistico nel settore Arti Visive dell'associazione culturale "Atelier delle Arti" di Livorno, dove insegna pittura e disegno. Già dalle opere del '98 si può notare una ricerca di forma espressiva libera, il tentativo di mettere la tecnica al servizio dell'idea, senza limiti ed inibizioni. Le sue prime opere sono un tributo agli artisti "classici" per entrare in simbiosi con loro e per farlo interviene sulle stesse opere riproducendole e dando una propria interpretazione personale. Un intervento casuale di negazione verso l'opera, per superarla, ed anche per liberarsi dal peso della storia. Successivamente passa ad una pittura ancora più gestuale, più fisica, influenzato dall'arte americana che lo ha travolto (come lui stesso ama precisare, sia a livello artistico, sia letterario che musicale). La sua ricerca artistica è la ricerca di un'America ancora da esplorare, patria del sentimento dell'uomo post-moderno.
Bellandi trova nel quotidiano e nella natura stessa un tipo di pittura che fa del gesto e del colore, l'espressione più intensa del suo intimo modo di sentire. Il suo ultimo periodo artistico racconta storie attraverso un linguaggio personale. L'essenza del suo lavoro unisce tempi storici diversi, sintetizzando pittura e scrittura, escludendo le figure, le persone, raccontando però le loro storie attraverso ciò che indossano, ciò che usano, attraverso gli oggetti che ci definiscono.