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Orthmann Thomas
Orthmann Thomas, classe 1943, nasce a Bremen in Germania.
Dal 1962 al 1966 frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Berlino e nel 1966 si diploma Maestro d’Arte vincendo una borsa di studio per frequentare The Slade School of Fine Art University College London.
Dal 1969 al 1994 lavora come professore a Berlino e nel 1981 si trasferisce a Monaco di Baviera e nel 1996 trasloca a San Giorgio di Pesaro, dove tuttora risiede.
L’iconografia di Orthmann è contaminata da “furti” che l’artista ha perpetrato nei confronti dei massimi esponenti della cultura figurativa di tutti i tempi.
Ma l’artista è un “ladro gentiluomo”, perché ha sempre restituito ai legittimi proprietari la paternità delle immagini “prese a prestito”.
Si potrebbe, forse, ipotizzare il ”furto d’uso”, ma nel momento che la citazione è palese, decade anche questa ipotesi.
Orthmann è assolto con formula piena, poiché egli stesso ha dichiarato che nella costruzione dei suoi dipinti «…si congiunge commento a commento,citazione a citazione, senza che la loro origine venga cancellata».
Le figure estrapolate dai quadri di Carlo Carrà del 1917: «L’idolo ermafrodito» e «La Musa metafisica» vengono restituite nei dipinti di Orthmann, con una valenza che oltrepassa la pura citazione per giungere alla creazione di nuovi personaggi quali protagonisti di un diverso racconto visivo sceneggiato dall’artista tedesco.
La stessa cosa vale per le citazioni dei disegni di Dürer, per i manichini di De Chirico, per Morandi metafisico o per Picasso. Il percorso culturale e compositivo di Orthmann è sempre lo stesso:appropriazione/sublimazione/restituzione.