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Claudia Tripodi
Claudia Tripodi, classe 1972, è una ricercatrice fiorentina di storia medievale specializzata in storia della società fra Tre e Quattrocento, e una creativa.
FORMAZIONE
Il suo percorso formativo professionale conta esperienze teoriche molto importanti tra cui: il diploma maturità scientifica nel 1991; la laurea in storia medievale (110 e lode su 110) nel 2003; il Diploma in Archivistica c/o Archivio di Stato di Firenze (Scuola biennale di Archivistica Paleografia e Diplomatica) nel 2003; il Dottorato di ricerca (Ph. D.) in Storia Medievale nel 2009.
Oggi giorno, come ricercatrice di storia medievale si occupa della Firenze del XV secolo, e della storia delle sue famiglie con particolare riferimento ai fenomeni di mobilità sociale (ascesa e declino) e alla rete di relazioni personali infracittadine del tempo (Renaissance social network).
Ha partecipato a convegni internazionali, a cataloghi di mostre (si veda Un palazzo e la città. Museo Salvatore Ferragamo, Skirà, 2015 ) ed è autrice di vari saggi in riviste specializzate e in miscellanee e di alcuni profili biografici sul Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani).
Ha pubblicato monografie e curatele con Olschki , Viella, FUP:
- Gli Spini tra XIV e XV secolo: il declino di un antico casato fiorentino, Firenze, Olschki, 2013 a cura di C. TRIPODI;
- Vespucci, Firenze e le Americhe. Atti del convegno di studi Firenze, 22-24 novembre 2012, a cura di G. PINTO , L.ROMBAI, C. TRIPODI, Firenze, Olschki, 2014;
- Prima di Amerigo: i Vespucci da Peretola a Firenze alle Americhe, Roma, Viella,2018 a cura di C. TRIPODI;
- I “Ricordi” di Giovanni di Pagolo Morelli. Nuova edizione e introduzione storica, Firenze, Fup, 2019, a cura di C. TRIPODI.
Attualmente, tra le sue variopinte passioni artistiche, collabora ad un progetto di ricerca sul Renaissance social network con l’Università di Chicago.
ESPERIENZE ARTISTICHE
Autodidatta, da sempre creativa, attratta dal mondo della moda e dell’espressione grafica ha sperimentato, in maniera amatoriale, varie tecniche di applicazione/espressione nel campo della moda, dell’illustrazione e dell’arte grafica in generale:
- nel 2002-2003 ha insegnato tecniche decorative (decoupage, cartonnage, ecc.) con associazioni culturali fiorentine.
- nel 2004-2008 ha realizzato bigiotteria e accessori femminili, esposti in conto vendita in vari concept-store e boutique di Firenze(98rosso, Giorgia Atelier, Miss Macis, Geraldine, UC+, Open, Compai, ecc.).
Ha progettato una linea di accessori per la stagione estiva 2005 di Italian Fashion Company Chiarugi di Castelfiorentino.
Ha partecipato nell’autunno 2006 all’evento internazionale Perugia Fashion Week, 1a edizione.
- dal 2009 realizza su commissione alberi genealogici illustrati per la ditta INCIPIT
- nel 2013/2014 ha realizzato testo e illustrazioni di un piccolo libro per bambini (e adulti) Filastrocca dei colori a tutt’oggi inedito.
- dal 2015 realizza (per amici o su commissione) illustrazioni, partecipazioni di nozze, menù, cartoline di auguri e dipinti (acrilico su legno). Alcuni dipinti sono stati esposti in vetrina c/o Antonella Farina calzature e c/o Bar Caffè de’ Pinti a Firenze.
- nel 2015/2016 ha realizzato, su commissione le illustrazioni per la storia Fairy Tale (citato in Vanity Fair, Collection Design 2017, supplemento a Vanity Fair, n. 14, alla pg. 30).
- nel 2016, maggio, ha realizzato il manifesto per lo spettacolo “Nightmare before Addams”, compagnia X Actors, Teatro Puccini, Firenze.
PENNICA DEI BARDI
Oggi la pittura di Claudia Tripodi, con la tecnica di acrilico (e acrilico misto a collage), si presenta come una frizzante e simpatica rivisitazione del passato in chiave moderna, con la rappresentazione della bionda "Pennica dei Bardi", un personaggio di lunga storia fiorentina.
Questo personaggio è nato parecchi secoli fa da un’antica casata fiorentina di mercanti e banchieri, una delle più ricche e celebri dellacittà (una sua parente fu perfino la nonna di Lorenzo il Magnifico). Ma su di lei i libri di storia sono avari di notizie: Pennica non compare nei documenti né nelle genealogie ufficiali. Forse perché, come dice il nome, quando c’era da prender parte a qualcosa, Pennica, una volta sì e l’altra pure, era nelle sue stanze a pisolare.
Chi l’ha conosciuta assicura che in secoli e secoli, Pennica non abbia mai perso occasione per schiacciare un pisolino. E può darsi che sia stato proprio questo continuo riposare, in una vita senza affanni, a preservarla fino ai nostri giorni. Pennica si è risvegliata solo qualche anno fa, nel 2013 per la precisione, proprio durante un convegno in cui si parlava della sua famiglia. E da allora si è incuriosita del mondo contemporaneo e delle sue bizzarrie a cui guarda spesso con gli occhi spalancati, con uno strano miscuglio di attrazione e perplessità. A volte cambia pettinatura, ascolta la musica, si traveste, viaggia, riflette, scrive sui muri...
E qualche volta, ancora oggi, le capita di chiudere gli occhi per un riposino. In quel caso bisogna lasciarla dormire e sognare. Tanto sappiamo che prima o poi si risveglierà.
Il grazioso personaggio storico, nelle pitture di Claudia, sperimenta le novità del XX secolo, sempre con un abito celeste con colletto e polsini bianchi, con un approccio un po’ retrò. A volte indossa una corona di oro brunito sul capo, la zazzera, le codine, a volte le trecce; si veste da pirata, da angioletto, da regina di cuori, da Alice nel paese delle meraviglie intorno alla casa dei Bardi.
La “birichina” bionda Pennica di Claudia Tripodi esordisce con colori pieni, decisi che coinvolgono lo spettatore in una storia dalle mille sfaccettature, adatta sia ad un pubblico adulto sia ai più piccoli.