Stefano Puzzo, artista e ceramista classe 1976, ama esercitare la sua arte sopra le righe seguendo la tradizione artistica di famiglia.

Nasce e cresce con le mani nell’argilla, attività che diventa per l’artista un vero e proprio lavoro, che rivisita in chiave moderna ispirandosi alla POP ART.

Le ceramiche di Stefano Puzzo nascono per passione dal pennello di un artista dal suo amore per le cose semplici e vere. I colori che utilizza sono quelli dell'autunno, della primavera e dell'estate; le forme che crea sono quelle delle colline dove è nato e cresciuto, morbide ma piene di vita.

Inoltre, è animato dalla passione viscerale per il calcio ed è da qui che nascono i suoi famosi omini delle squadre più amate.

Nessuna delle sue ceramica è uguale all'altra: “esiste un disegno da reinventare ogni volta, ogni pezzo è unico e prezioso”.

Nel 2008, l’artista insieme ad altri giovani talenti, fonda il D.O.C., Dergano, Officina, Creativa, che promuove l’unione di diversi laboratori e botteghe artistiche del quartiere Dergano - Bovisa con lo scopo di diffondere la conoscenza del mondo del “fare creativo” contemporaneo. È in questo periodo Stefano viene invitato a esporre le sue opere al Salone del Mobile di Milano, alla Triennale, al Museo di Faenza, a Montecarlo e New York.

Oggi collabora con i maggiori designer e artisti della scena milanese e non solo, alla realizzazione di pezzi unici e in serie. Negli anni, le sue opere di ceramica stanno diventando oggetto di culto tra collezionisti, vip e personaggi di spicco dello sport, della moda e dello spettacolo. Oltre alle mostre internazionali, Stefano Puzzo, lavora sempre nello storico laboratorio di ceramiche a Milano con la famiglia, luogo che è diventato un punto di riferimento per artisti e designer. Nel laboratorio eseguono lavorazioni in ceramica di vario tipo: in serie; pezzi unici su disegno; pezzi originali; smaltatura; cottura oggetti; realizzazione di modelli e stampi in gesso; restauri; lezioni di tornio; gadget aziendali personalizzati. Stefano Puzzo descrive il suo laboratorio come “un posto con il sapore di altri tempi, dove le idee prendono forma!”

L’artista è molto legato al suo paese ed è proprio da li che accrescono le sue aspirazioni artistiche:

“Sono cresciuto qui e qui per me c’è tutto. È come un paesino, come del resto era fino a un po’ di tempo fa (Dergano nel 1868 fu annesso ad Affori e poi, nel 1923, a Milano, ndr). Può capitare che io per settimane non mi muova da qui. Siamo parte di una vera comunità, ci conosciamo tutti, è la vita qui è ancora a dimensione umana. E poi nel giro di cinquecento metri ho tutto quello che mi serve: laboratorio, scuole, parchi... La mia famiglia abita tutta qui”.